Onorevoli Colleghi! - Un servizio di primo intervento di assistenza sanitaria provvisto di defibrillatori semiautomatici disponibile nelle lunghe percorrenze, cioè i tragitti marittimi nazionali che superano le sei ore di viaggio e i treni con percorrenza superiore a 600 chilometri, si rende, a mio avviso, necessario per almeno due motivi.
      Innanzitutto perché molteplici esperienze, nazionali ed internazionali, hanno ampiamente dimostrato che l'aumento delle percentuali di sopravvivenza, per le persone improvvisamente colte da arresto cardiaco, è principalmente legato alla rapidità di poter effettuare la defibrillazione. I viaggiatori impegnati in lunghi tragitti più facilmente possono avere bisogno di assistenza medica o infermieristica, soprattutto poi se si tratta di persone anziane, donne in stato di gravidanza, disabili o bambini.
      Il secondo motivo è quello relativo all'adeguamento delle ferrovie nazionali agli standard dei Paesi più evoluti, non solo per la distribuzione ai passeggeri di copie di quotidiani o per la disponibilità di un servizio bar. Ben più importante per tutti, credo, sia garantire assistenza infermieristica di emergenza.
      Per assicurare un idoneo servizio di prima emergenza, ritengo che le navi e i treni viaggiatori debbano disporre di personale infermieristico che sia stato adeguatamente addestrato anche all'uso del defibrillatore semiautomatico.
      Sia nelle passate legislature che in questa legislatura sono già stati presentati progetti di leggi tesi a salvaguardare la salute dei viaggiatori, ritengo doveroso quindi, che, data l'importanza del problema, trattandosi di salute pubblica, il Parlamento mostri sensibilità sull'argomento e voglia accogliere favorevolmente questa mia proposta di legge.

 

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